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Soccorso Alpino di Belluno

Comunicati stampa


Marzo 2006


 

SOCCORSI SULLA PARETE DI GHIACCIO

Sappada, 26-03-06
Quattro giovani alpinisti di Trento si sono calati questa mattina nell'orrido di Acquatona, a fianco della strada, per risalire la cascata di ghiaccio. Due di loro hanno completato la scalata, tornando sulla strada, ma i due compagni, M.A., 21 anni, G.C., 36 anni, rimasti in fondo non sono stati in grado di raggiungerli lungo la parete strapiombante e con le corde impregnate d'acqua. Dall'alto gli amici hanno cercato di recuperarli, fermi una cinquantina di metri più sotto in un'ansa della gola, senza però riuscirci. Hanno quindi chiesto l'intervento del Soccorso alpino che, poco prima delle 15, ha mandato sul posto una squadra di 8 volontari della Stazione di Sappada con due fuoristrada. Dopo aver studiato la situazione per organizzare il recupero, i soccorritori hanno calato due corde statiche di 100 metri. Fissato un ancoraggio ad una jeep, con l'altra li hanno tirati su uno alla volta, illesi.

RITROVATO IL CORPO SENZA VITA DI PAOLO DI LENA

Trento, 26-03-06
E' stato ritrovato in tarda mattinata da alcuni escursionisti il corpo senza vita di Paolo Di Lena, l'uomo di 66 anni di Padova, disperso dallo scorso 6 marzo nella montagne tra passo Valles e passo San Pellegrino. Il corpo è stato rinvenuto a quota 2.300 metri sul versante sud della cima Iuribrutto, nel gruppo di Cima Brocche, a circa metà della salita che porta in vetta, nella stessa zona dove si sono concentrate le ricerche condotte, durante tutto il mese, dal Soccorso alpino trentino in collaborazione con quello di Belluno e dai soccorritori della polizia di Stato, della Guardia di finanza e del Corpo forestale dello Stato.
Era da giorni che i soccorritori attendevano l'innalzamento della temperatura e il conseguente scioglimento della neve, che potesse far affiorare qualche traccia utile alle ricerche. Circostanza che si è verificata proprio oggi, quando una comitiva di 7 scialpinisti del Cai-Sat di Trento ha avvistato lungo la salita alla cima Iuribrutto delle ciaspe che affioravano dal manto nevoso. Le racchette da neve si trovavano in prossimità di una buca, una postazione della prima guerra mondiale, profonda cirac 7-8 metri, in fondo alla quale gli scialpinisti hanno visto giacere il corpo dell'uomo semi-sommerso dalla neve. Subito è stato lanciato l'allarme e, intorno alle 13.30, sono giunti sul posto gli uomini della Stazione di San Martino di Castrozza del Soccorso alpino, i carabinieri, e il responsabile Sagf della Guardia di finanza di passo Rolle. La circostanza che le racchette da neve siano state trovate vicino alla buca fa supporre che, forse, l'escursionista sia stato colto da malore e che, quindi, sia scivolato nella fossa. A causa delle ferite riscontrate alla testa si presume che l'uomo sia morto sul colpo. Paolo Di Lena aveva fatto perdere le sue tracce lo scorso 6 marzo. La sua auto era stata notata dalla Guardia forestale di Paneveggio che si era insospettita per averla vista parcheggiata nella stessa posizione per più di un giorno. Subito erano partiti i soccorsi organizzati, cui hanno partecipato per diversi giorni oltre 70 uomini tra Soccorso alpino trentino e bellunese, polizia di Stato, Guardia di finanza, Corpo forestale dello Stato, gli elicotteri del 118 e della Guardia di finanza di Bolzano. Anche dopo la sospensione dei soccorsi organizzati, quando ormai si erano esaurite le possibilità di ritrovare in vita l'escursionista, le ricerche sono proseguite per tutto il mese, con piccole squadre di soccorritori che hanno concentrato l'attività proprio nella zona di ritrovamento di oggi dove la presenza abbondante di neve non permetteva di vedere. Lo scorso venerdì era stato peraltro portato a termine un sopralluogo di 40 minuti con l'elicottero e per il prossimo 9 aprile era stato già programmato un giorno di ricerca organizzata, concordato con la famiglia Di Lena.

INTERROTTE RICERCHE A PASSO VALLES

Belluno, 10-03-06
Non hanno dato alcun esito le ricerche di Paolo Di Lena, 66 anni, di Padova, scomparso lunedì scorso durante un'escursione con le racchette da sci. Questa mattina, a partire dalle 7.30 i volontari del Soccorso alpino di Belluno e Trento hanno concentrato la ricerca sopra malga Vallazza, dove l'uomo ha parcheggiato la propria macchina, sul bordo strada, e dove il capogruppo di una gita di scialpinismo lo ha incontrato lunedì scorso alle 11. La segnalazione è arrivata ieri sera. Di Lena era diretto ai laghi di Juribrutto, un itinerario classico. L'uomo che lo ha visto ha poi notato, al ritorno, che le sue tracce tornavano indietro, verso la sinistra orografica del versante e verso forcella Vallazza. Oggi il Soccorso alpino trentino ha concentrato l'indagine sopra la malga e la zona destra, mentre i soccorritori bellunesi sulla sinistra. Le squadre sono salite con le pelli di foca e con l'elicottero dei Vigili del fuoco di Trento. E' stato anche ritrovato un berretto, poi risultato di un'altra persona. La ricerca, di cocerto tra Soccorso alpino bellunese e trentino, è stata sospesa alle 15. Riprenderà qualora arrivino segnalazioni di eventuali testimoni. Per i primi giorni di aprile, con condizioni di sicurezza maggiori ed il mantonevos rudotto, verrà organizzata un'esercitazione sul luogo con la partecipazione di numerosi tecnici di entrambi i Soccorsi. Oggi erano presenti 22 tecnici del Soccorso alpino bellunese - Stazioni di Val Biois, Agordo, Val Pettorina e Alleghe - 30 tecnici trentini - Stazioni di San Martino, Tesero e Moena- 4 persone della polizia di Moena,5 della Guradia di finanza, tre del Corpo forestale dello Stato, 5 unità cinofile da valanga. Gli elicotteri dei Vigili del fuoco di Trento e della Guardiadi finanza di Bolzano hanno effettuato numerosi sopralluoghi in quota. La base bellunese è stata posta nel Centro mobile di coordinamento, mentre quella trentina nel Centro visite del Parco di Paneveggio.

SENZA ESITO PER OGGI LE RICERCHE DI PAOLO DI LENA

Belluno, 09-03-06
Si sono appena concluse senza esito, per oggi, le ricerche di Paolo Di Lena, 66 anni, residente a Padova. Da questa mattina alle 7.30, una vasta area sopra passo Valles, tra le province di Trento, per la maggior parte, e Belluno è stata percorsa dai volontari del Soccorso alpino, 22 tra trentini e bellunesi, dalla Guardia di finanza, 14 persone, e dai rappresentanti di polizia e carabinieri, per cercare qualche traccia dell'uomo che da lunedì non dà più notizia di sé. Quattro elicotteri, del Suem 118 di Pieve, due della Guardia di finanza e uno dei Vigili del fuoco di Trento, hanno ripetuto numerosi sopralluoghi, trasportando anche le squadre dei soccorritori in quota. Sei valanghe sono state bonificate, alcune con sondaggi di precisione e con le sei unità cinofile presenti. Quelle con il fronte maggiore, un centinaio di metri per 8 di profondità, verranno ripercorse anche domani e , se necessario, nei prossimi giorni. Dall'indagine portata avanti dal Cnsas e dai carabinieri risulta che l'uomo non avesse Arva con sè e non abbia lasciato alcuna indicazione del luogo in cui si sarebbe diretto. Domani mattina, a partire dalle 7.30, le ricerche riprenderanno sia sul versante bellunese che su quello trentino.

TRE ELICOTTERI IMPEGNATI A PASSO VALLES

Belluno, 09-03-06
Tre elicotteri, Suem 118 di Belluno e Trento e uno della Guardia di finanza, stanno effettuando ripetute ricognizioni sopra passo Valles, tra le province di Belluno e Trento, alla ricerca di qualche traccia lasciata da Paolo Di Lena, 66 anni, residente a Padova, scomparso da più giorni. L'ultimo contatto con la famiglia risale a lunedì, quando l'uomo, che frequentemente si muove anche per più giorni per escursioni di scialpinismo o con le ciaspe, ha telefonato alla moglie. Poi più niente. Ieri, preoccupata dal prolungato silenzio, la donna ha richiesto l'intervento dei soccorsi. Nella macchina, ritrovata a passo Valles, ci sono gli sci. Probabilmente l'uomo si è mosso con le racchette da neve. A passo Valles sono impegnate circa 40 persone, tra volontari del Soccorso alpino di Belluno e Trento e rappresentanti della Guardia di finanza, con 6 unità cinofile. E' presenta anche il Centro di coordinamento mobile del Cnsas di Belluno.

RICERCA PERSONA IN CORSO A PASSO VALLES

Belluno, 09-03-06
E' in corso la ricerca di una persona nella zona di passo Valles. L'uomo, di Padova, esperto escursionista e scialpinista, che manca da casa da lunedì, è solito muoversi per più giorni, ma ieri sera i figli, non avendo più contatti con lui da giorni, hanno chiamato il 118. Dalle 7 sono in corso le ricerche. La macchina è parcheggiata a passo Valles. La zona è molto vasta e sono presenti diverse slavine. L'elicotero sta effettuando delle ricognizioni dall'alto per cercare di delimitare un'eventuale zona primaria. Oltre alle squadre del Soccorso alpino bellunese, con le unità cinofile, sono presenti il Soccorso alpino trentino, vigili del fuoco e guardia di finanza.

VALANGA SUL PORDOI IERI SERA

Livinallongo del Col di Lana (BL), 07-03-06
E' caduta a circa 500 metri dal passo Pordoi, la valanga che ieri ha interessato una ventina di metri di sede stradale. L'allarme dal 118 è arrivato alla Stazione del Soccorso alpino di Livinallongo verso le 22.30. Sul posto è arrivata una squadra di due tecnici per verificare non vi vossero coinvolte vetture di passaggio. La squadra ha bonificato la massa nevosa - profonda in media un metro e mezzo - effettuando sondaggi su tutta la superficie, che hanno dato esito negativo. Allertate anche due unità cinofile e le Stazioni limitrofe, fatte rientare non appena è cessato l'allarme.

E' MORTO LO SCIATORE NORVEGESE SEPOLTO DALLA VALANGA

Livinallongo del Col di Lana (BL), 05-03-06
E' morto il giovane sciatore norvegese, originario di Seul, F.R., 28 anni, rimasto coinvolto dalla valanga caduta al passo Pordoi. A nulla sono valsi i prolungati tentativi di rianimazione, messi in atto dal personale sanitario dal momento del disseppellimento e trasporto e successivamente all'ospedale di Agordo, dove i medici ne hanno decretato la morte.

GRAVISSIME LE CONDIZIONI DELLO SCIATORE TRAVOLTO DA UNA VALANGA

Livinallongo del Col di Lana (BL), 05-03-06
PordoiE' stato trasportato all'ospedale di Agordo lo sciatore norvegese, ma nato a Seul, di 28 anni rimasto travolto da una valanga sopra il passo Pordoi. Con un amico della stessa nazionalità stava scendendo in fuori pista dal Belvedere verso Arabba. L'amico, distante da lui, lo ha visto sprofondare nella neve e ha lanciato l'allarme che è arrivato ai soccorritori poco dopo le 12. La nebbia ha impedito all'elicottero del Suem di Pieve di Cadore di avvicinarsi. Sul posto è arrivata la polizia di Moena del soccorso piste e le squadre del Soccorso alpino delle Stazioni di Livinallongo, Selva di Cadore e Val Pettorina, con 3 unità cinofile, compresa una del Soccorso Pordoialpino dell'Alto Adige. L'amico, illeso, ma sotto shock, ha cominciato la ricerca. Il giovane è stato trovato dai soccorritori, che lo hanno rintracciato con l'Arva. Si trovava sotto 3 metri di neve. Dopo l'estrazione dalla neve, il personale sanitario ha immediatamente cominciato la rianimazione, proseguita anche all'arrivo dell'automedica che ha trasportato lo sciatore all'ospedale di Agordo. Il giovane è rimasto sotto la coltre per oltre un'ora. L'amico, infatti, non ha chiamato subito il 118, ma l'albergo dove erano ospitati. La valanga ha un fronte di un centinaio di metri ed è lunga più di 200 e i soccorritori, accertatisi che non vi sia nessun altro coinvolgimento, ne stanno delimitando la superficie. Il rischio valanghe rimane più che marcato e il Soccorso alpino invita alla massima prudenza, sconsigliando escursioni in fuori pista e ricordando che, in emergenza, è fondamentale chiamare il 118. La valanga caduta a Misurina, Auronzo, non ha fortunatamente coinvolto nessuno. L'allarme è scattato attorno alle 12.30, quando alcuni sciatori hanno visto cadere la massa nevosa sulla pista Mazzorana. L'intera superficie è stata bonificata e controllata dalle squadre del Soccorso alpino delle Stazioni di Auronzo, Cortina e Centro Cadore, con l'aiuto delle unità cinofile, di Arva e Recco.

STUDENTI A LEZIONE DI SOCCORSO ALPINO

Vigo di Cadore (BL), 03-03-06
Per il secondo anno consecutivo, gli studenti dell'istituto professionale per i servizi commerciali "Fermi" di Pelos di Cadore hanno invitato la Stazione del Soccorso alpino del Centro Cadore a spiegare cos'è il Soccorso alpino, come opera, gli ambiti di intervento, partecipando alla loro autogestione. Ieri l'invito è stato prontamente accolto. "Abbiamo cercato in primo luogo di trasmettere ai ragazzi la nostra passione e il nostro amore per la montagna", sottolineano i volontari, ospitati per l'occasione nella palestra dell'istituto "mediante immagini dei vari sport che vi si possono praticare, come arrampicata sportiva, alpinismo, scalata di cascate di ghiaccio, trekking, dry tooling, sci alpinismo. Poi abbiamo spiegato cos'è il Cnsas, la sua opera di prevenzione e soccorso, su quali terreni si muove, le sue competenze, da chi è costituito, qual è l'iter per entrare a farne parte e l'importante collaborazione con il Suem 118". Per approfondire le diverse tematiche sono stati illustrati i materiali e l'attrezzatura utilizzati negli interventi, diapositive in power point e video delle esercitazioni della Stazione del Centro Cadore. "L'interesse degli studenti è stato molto alto, anche perchè alcuni hanno dimostrato una discreta conoscenza del Soccorso alpino e ci sono state rivolte domande sulle modalità di chiamata del 118 per richiedere l'intervento del Cnsas, su come si svolgono le operazioni, dalla chiamata al recupero degli infortunati". Al termine, si è svolta una piccola esercitazione pratica di ricerca di un travolto da valanga sui prati adiacenti all'istituto, con l'uso dell'Arva, che ha coinvolto anche gli allievi dell'Ipssc di Pelos. "La speranza è quella di aver fatto apprezzare un po' di più le belle montagne che circondano il Centro Cadore", concludono i tecnici, "e la certezza è quella di aver fatto comprendere ai ragazzi l'importanza e il ruolo fondamentale della nostra istituzione nel soccorso in montagna e ambiente ostile".

ULTIMA ESERCITAZIONE INTERSTAZIONE IN NEVEGAL

Belluno, 01-03-06
Sono stati 66 i tecnici del Soccorso alpino che, domenica scorsa, hanno preso parte esercitazione in Nevegalall'ultima esercitazione interstazione, svoltasi in Nevegal. Nei pressi di località Casera sono stati simulati quattro diversi scenari legati all'emergenza in valanga. Dalla chiamata del Suem 118, che ha allertato per prima la Stazione di competenza territoriale, Belluno, e a ruota le altre limitrofe, sono state provate tutte le manovre richieste in questo complesso intervento. Nebbia e nevischio hanno contribuito a rendere ancora più reale le manovre e i tempi richiesti, come se si trattasse di un'operazione in cui l'elicottero non può portare il primo contributo. L'operatore con l'Arva e un'unità cinofila hanno provveduto alla prima ricerca veloce. Di seguito ciascun direttore di valanga - diverso per ognuna delle quattro ipotesi messe in atto - ha proceduto nelle varie fasi. Tra le prime, delimitare la valanga, mettendo in risalto le zone primarie di accumulo, istituire un cancelletto per il censimento dei presenti, mandare una vedetta di controllo per avvertire di eventuali altri distacchi. Al coordinatore dei cinofili vengono deputati i movimenti dei binomi cane e conduttore, mentre il Centro di coordinamento mobile provvede a segnare le zone da verificare e verificate e prepara le squadre di sondatori e spalatori che si daranno il cambio nella ricerca. Tutti gli oggetti ritrovati in superficie vengono segnalati e l'intera superficie viene battuta, fino al rivenimento e recupero di ogni disperso, alla presenza di un medico rianimatore, e alla bonifica finale. "Durante le 4 esercitazioni sono emerse numerose variabili, situazioni particolari che possono accadere in valanga, che saranno inserite alla fine del protocollo valanghe, attualmente in fase di stesura", spiega il presidente del Soccorso alpino Veneto Fabio Bristot, "in tarda primavera verranno organizzate simulazioni interstazione anche per la ricerca di superficie". All'esercitazione hanno preso parte 66 tecnici delle Stazioni di Belluno, Longarone, Alpago, Feltre, Prealpi Trevigiane e Pedemontana del Grappa, 6 unità cinofile, personale sanitario del Soccorso alpino ed il Centro di coordinamento mobile.

 

servizio di Michela Canova

 

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