Soccorso Alpino di Belluno
Comunicati stampa
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Aprile, Marzo 2010
A SCUOLA DI SOCCORSO ALPINO
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Rocca Pietore (BL), 30-04-10
L'educazione alla montagna inizia dalle scuole elementari ed è nell'istituto di Rocca Pietore che 25 bambini hanno seguito nei giorni scorsi una lezione teorica in aula, per imparare i comportamenti da tenere durante le escursioni sulla neve e poi mettere subito in pratica quanto appreso. Il Soccorso alpino della Val Pettorina, in accordo con l'amministrazione comunale di Rocca Pietore, ha organizzato recentemente una giornata all'insegna della prevenzione con i giovanissimi studenti. I soccorritori, presenti anche 3 unità cinofile da valanga, hanno spiegato attraverso filmati e power point i pericoli della montagna, come organizzare e affrontare un agita all'aria aperta e mostrato l'attrezzatura utilizzata dalle squadre in intervento. Con lo scuolabus, classi e 'inseganti' si sono spostati a malga Ciapela dove era stato allestito un campo, preparato da Attilio Bressan, ex capo Stazione. Tutti i bambini hanno provato a utilizzare l'Arva, effettuato sondaggi con differenti sensibilità a seconda degli oggetti seppelliti nella fossa didattica, effettuato il disseppellimento. La lezione ha riscosso grande successo tra i piccoli soccorritori. E' intenzione della Stazione organizzare un secondo appuntamento con i bambini in vista del periodo estivo. IL SOCCORSO ALPINO SI ESERCITA IN FORRA
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Longarone (BL), 30-04-10
In questi ultimi anni si è diffuso sempre più il torrentismo, o canyoning, una disciplina che richiede tecniche miste di alpinismo e speleologia e si sviluppa lungo le gole incise dai torrenti nei versanti montani, assai frequenti e suggestive nella zona dell'Agordino, nella valle di Zoldo, nel Longaronese. Percorsi semplici, ma anche forre impegnative, che in caso di incidente richiedono manovre specifiche per il recupero degli infortunati. Per approfondire e migliorare l'attività operativa, la Stazione del Soccorso alpino di Longarone ha effettuato recentemente un'esercitazione nella gola del Vajont iniziata nel pomeriggio e durata fino a notte. Le squadre si sono succedute nelle operazioni di recupero di alcuni 'feriti' rimasti bloccati a diverse profondità nella gola, realizzando teleferiche e calandosi per decine di metri. Le manovre notturne si sono svolte con l'ausilio della fotoelettrica della Stazione di Pieve di Cadore. In allegato due immagini dell'addestramento MUORE CADENDO DAL CAMPANILE DI CORTINA
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Cortina d'Ampezzo (BL), 26-04-10
E' volato per alcuni metri sul campanile di Cortina, dove stava effettuando dei lavori con i colleghi, e ha perso la vita per i traumi riportati nell'urto con la parete. E' morto questa mattina Marco Da Pozzo, 43 anni, di Cortina, impegnato nella sistemazione della struttura. Dotato dei dispositivi di sicurezza, è scivolato ed è stato probabilmente il violento scontro con un sporgenza del profilo a causare le gravi conseguenze. I colleghi lo hanno subito soccorso, issandolo fino alla cima, e hanno lanciato l'allarme al Suem, che ha inviato l'elicottero di Pieve di Cadore. Imbarcato con un verricello, è stato trasportato alla piazzola dell'ospedale, ma a nulla sono valse le manovre di rianimazione. Il Soccorso alpino bellunese esprime le proprie condoglianze alla famiglia e si stringe al dolore del fratello Massimo, membro del Soccorso alpino di Cortina. MUORE TRAVOLTA DA UNA PIANTA
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San Tomaso Agordino (BL), 21-04-10
Una donna di San Tomaso Agordino (BL) ha perso la vita questa mattina travolta da una pianta. G.V., 59 anni, era impegnata con il marito nei lavori boschivi in località Ru de Laresei, non distante da Costoia, quando un albero appena tagliato le è rovinato addosso uccidendola. L'allarme è scattato poco dopo le 10. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha imbarcato un tecnico della Stazione del Soccorso alpino della Val Biois per individuare velocemente il luogo dell'incidente. I soccorritori sono poi stati verricellati nelle vicinanze, ma il medico ha solamente potuto constatare la morte della donna. Una volta ottenuto il nulla osta per la rimozione dalla magistratura, la salma è stata ricomposta, imbarellata e trasportata nella cella mortuaria del cimitero di San Tomaso. SOCCORSO CANE IN DIFFICOLTA'
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Rocca Pietore (BL), 20-04-10
Dopo una notte all'addiaccio bloccato in un ripido canalino, Lampo, un bastardino di 5 anni, è stato appena recuperato da una squadra del Soccorso alpino della Val Pettorina. Uscito ieri per una passeggiata in località Sofedera con il suo padrone, un ragazzo di Sottoguda, Lampo si è improvvisamente allontanato, senza farsi più trovare. Il giovane lo ha cercato inutilmente fino a sera, per poi tornare questa mattina. Il cane era scivolato dal sentiero vicino al Ru de le Ciandiere, finendo 20 metri più sotto. Non appena lo ha individuato sotto il salto di roccia, senza alcuna possibilità di poterlo avvicinare da solo, il proprietario ha chiesto aiuto al Soccorso alpino. Dopo aver raggiunto il sentiero, una squadra ha quindi allestito gli ancoraggi per calare nel vuoto uno dei soccorritori fino dalla bestiola, agitata e impaurita. Una volta raggiunto, Lampo si è fatto avvicinare e mettere la museruola. E' stato quindi imbragato, recuperato dall'alto e affidato nuovamente al suo padrone. SOCCORSI DUE SCIALPINISTI
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Belluno, 11-04-10
L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è intervenuto questa mattina, poco dopo le 11, non distante dal rifugio Fonda Savio sui Cadini di Misurina, ad Auronzo di Cadore, per recuperare uno scialpinista infortunatosi durante una discesa. L'uomo, G.B., 48 anni, di Treviso, è stato imbarcato e trasportato all'ospedale di Cortina per una probabile distorsione al ginocchio. Successivamente l'eliambulanza si è diretta verso il Col Nudo, a Chies d'Alpago, dove un giovane scialpinista del luogo, A.B., 19 anni, di Chies, si è procurato la sospetta lussazione di una spalla, cadendo circa 300 metri sotto la cima. Caricato a bordo in hovering, il ragazzo è stato accompagnato all'ospedale di Belluno. Era presente anche il Soccorso alpino dell'Alpago. PESCATORE SCIVOLA NEL LAGO
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Domegge di Cadore (BL), 10-04-10
Un pescatore di Domegge (BL), F.D.V., una sessantina di anni, è scivolato sul greto del lago di Vallesella ed è finito nell'acqua. Allertata dal 118, una squadra del Soccorso alpino del Centro Cadore ha raggiunto il luogo dell'incidente. Dopo aver imbarellato l'infortunato, che aveva riportato escoriazioni sul corpo, i soccorritori lo hanno trasportato fino alla strada, dove attendeva l'ambulanza che lo ha trasportato all'ospedale di Pieve di Cadore per verificare la presenza di eventuali traumi. Presenti anche i Vigili del fuoco. BOSCAIOLO SI FERISCE GRAVEMENTE CON LA MOTOSEGA
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Mel (BL), 10-04-10
Mentre lavorava nei boschi con il figlio in località Castron, sopra Villa di Villa, un boscaiolo di Mel (BL), G.D.S., 65 anni, si è procurato un brutto taglio al braccio con la motosega. L'allarme è scattato poco prima delle 20 e, vista l'impossibilità dell'elicottero di intervenire, il 118 ha inviato una squadra del Soccorso alpino di Belluno. I soccorritori si sono avvicinati al bosco in jeep per poi proseguire a piedi. Una volta raggiunto, l'uomo è stato imbarellato e trasportato a spalla fino al fuoristrada. Da lì è stata quindi raggiunta la strada e il ferito affidato all'ambulanza diretta all'ospedale di Feltre. VALANGA IN TOFANA, UN FERITO
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Cortina d'Ampezzo (BL), 05-04-10
Scendendo dalla pista Forcella Rossa, sulla Tofana, uno sciatore è uscito sulla neve fresca, causando probabilmente lui stesso una piccola valanga che lo ha coinvolto, ed è rimasto ferito. Scattato l'allarme, gli uomini del servizio piste e l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano hanno raggiunto l'infortunato. L'uomo (non sono note le generalità) è stato recuperato e trasportato all'ospedale di Belluno con una sospetta frattura alla gamba. Pronti a intervenire i tecnici del Soccorso alpino di Cortina. SCIATORE IN DIFFICOLTA' FUORI PISTA
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Falcade (BL), 03-03-10
Uscito in fuoripista a passo Valles, uno sciatore di Moena (TN), R.G., 49 anni, si è trovato in difficoltà. Superati alcuni salti di roccia infatti, l'uomo non è più stato in grado di tornare sui propri passi, né di scendere. Scattato l'allarme, sul posto una squadra del Soccorso alpino della Val Biois e gli agenti di polizia del servizio piste. Una volta raggiunto, l'uomo è stato assicurato e recuperato dall'alto con una corda. TROFEO DI SCIALPINISMO CNSAS RICORDANDO FALCO
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Lorenzago di Cadore (BL), 29-03-10
Si è svolto sabato sul passo Mauria il Trofeo Cnsas, la gara di scialpinismo fortemente voluta dal Soccorso alpino del Centro Cadore, in particolare da Alberto Gerardini, e dal Cai di Lorenzago per ricordare i caduti del Soccorso alpino, sensibilizzare le autorità locali sull'importanza della prevenzione e del soccorso in montagna e promuovere una bellissima zona ancora non toccata dal flusso turistico. La gara, con partenza dal passo a 1300 metri di altitudine e arrivo a quota 1700, si è sviluppata lungo una ex mullattiera militare fino a raggiungere il forte del Miaron, suggestiva località con vista panoramica sul Cadore centrale. L'organizzazione si è dovuta dare molto da fare per per rendere percorribile la strada,a causa della pioggia caduta durante la notte, motivo di un leggero ritardo nella partenza. Vincitore maschile della competizione Antonio Molin, mentre tra le donne ha primeggiato Cecilia De Filippo, del Soccorso alpino di San Vito di Cadore. Sono intervenuti atleti di diverse società sportive e del Soccorso alpino di Agordo, Pieve di Cadore, Belluno, Centro Cadore, Val Comelico, San Vito di Cadore, Forni di Sopra. Al termine della gara il parroco di Lorenzago ha celebrato la messa per i caduti del Soccorso alpino, in particolare per l'equipaggio di Falco. Infine sono stati premiati i vincitori. Il forte ringraziamento va a tutti i volontari che hanno collaborato alla realizzazione della gara assieme ai promotori, il Soccorso alpino del Centro Cadore e al Cai di Lorenzago: Soccorso alpino di Pieve di Cadore e Val Comelico, Vigili del fuoco volontari di Lorenzago, Protezione civile di Lorenzago, dottor Angelo Costola.UN PICCOLO RICONOSCIMENTO PER I SOCCORRITORI STORICI
Belluno, 27-03-10
Una pergamena e una spilla d'oro o d'argento sono il piccolo riconoscimento simbolico conferito ieri sera dalla Delegazione del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi ai soccorritori che per motivi diversi, principalmente anagrafici, hanno lasciato il sodalizio. Qualcuno anche con più di 40 anni di interventi alle spalle, molti portati a termine in tempi in cui soccorrere le persone in montagna era assai difficile. La passione smisurata per la montagna e lo spirito di solidarietà per chi la vive e frequenta hanno mosso in aiuto degli altri Eugenio Bien, 39 anni nel Soccorso alpino di Agordo, Gino Lotto, 41 in quello bellunese, Marcello Bonafede e Arnaldo Pordon, 43 anni l'uno e 44 anni l'altro in attivo nella Stazione di San Vito di Cadore, solo per citare alcuni dei protagonisti della serata di ieri. E' la prima volta che la Delegazione attribuisce un pensiero ai suoi uomini nel momento di chiusura dell'operatività, come ringraziamento e saluto. Al momento conviviale organizzato al ristorante Nogherazza hanno preso parte, oltre a delegato e vice delegato, Fabio Bristot e Gianni Mezzomo, capi e vice capistazione delle diverse vallate.VALANGA SULLA STRADA PER CASERA RAZZO
Vigo di Cadore (BL), 23-03-10
Le squadre del Soccorso alpino del Centro Cadore hanno appena terminato la bonifica di una valanga caduta sulla statale che conduce a casera Razzo. I soccorritori sono stati allertati in seguito alla segnalazione di alcuni automobilisti e hanno sondato la superficie della slavina che ha interessato una trentina di metri di sede stradale, con accumuli di oltre due metri di altezza in alcuni punti, escludendo il coinvolgimento di persone e mezzi.VALANGHE AMPEZZANO: EMERGENZA RIENTRATA
Cortina d'Ampezzo (BL), 23-03-10
Si sono risolte senza conseguenze negative le situazioni di emergenza dovute alla caduta di valanghe nel territorio ampezzano. Questa mattina, poco prima delle 11, una valanga di grosse dimensioni staccatasi dal Lagazuoi era finita sulla pista sottostante, oltrepassandola. Sul posto, scattato l'allarme, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, le squadre del Soccorso alpino di Cortina e 3 unità cinofile. Mentre i soccorritori stavano effettuando la bonifica della superficie per escludere la presenza di sciatori coinvolti, il 118 veniva allertato per il distacco di altre slavine, in particolare una finita sulla sede stradale del passo Valparola, che aveva semisommerso un'auto di passaggio, senza danni a persone o cose, e un'altra caduta sulla strada del Falzarego, che aveva bloccato altre vetture sul versante di Livinallongo del Col di Lana, con il rischio incombente di nuove scariche di neve. Alcuni soccorritori di Cortina si sono subito diretti sul passo Valparola, con l'elicottero che effettuava un sopralluogo dall'alto, e la Stazione del Soccorso alpino di Livinallongo è intervenuta sulla strada del Falzarego. Dopo l'arrivo dei mezzi spazzaneve, le auto sono state liberate e gli occupanti fatti spostare in sicurezza.VALANGA SULLA STRADA DEL PASSO FEDAIA, NESSUN COINVOLTO
Rocca Pietore (BL), 21-03-10
Una valanga è caduta non distante dal passo Fedaia e ha interessato circa 100 metri di sede stradale. A lanciare l'allarme al 118 poco prima delle 15 un automobilista, che si è trovato la via sbarrata. Sul posto l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, una decina di tecnici del Soccorso alpino della Val Pettorina, due della Val Fiorentina, 4 unità cinofile, il personale del servizio piste. I soccorritori hanno effettuato ricerca Arva e Recco e sondato l'intera superficie della valanga che ha ricoperto il quarto tornante della strada, sopra Capanna Bill, con accumuli superiori anche ai tre metri. Al termine della bonifica è stato escluso il coinvolgimento di persone e mezzi. Mentre si svolgevano le operazioni, è caduta una seconda slavina che fortunatamente non ha avuto alcuna conseguenza..FINISCE CONTRO UN CANNONE DA NEVE
Rocca Pietore (BL), 20-03-10
Questa mattina uno sciatore di Malcesine (VR), E.B., 29 anni, ha sbattuto contro un cannone da neve nel tratto di pista che da passo Fedaia porta a Malga Ciapela. Per l'urto, anche se il cannone era protetto, il ragazzo si è procurato un sospetto trauma alla colonna. Raggiunto dall'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore, lo sciatore è stato visitato, immobilizzato e imbarcato con un verricello di 5 metri, per essere trasportato all'ospedale di Belluno.UN MORTO IN VALANGA A CORTINA
Cortina d'Ampezzo (BL), 20-03-10
È morto lo scialpinista travolto verso le 12 da una valanga sul col Bechei. L'uomo, al momento si sa solo che era di Verona, era partito in mattinata da Fiames con un amico. I due stavano risalendo la strada che taglia la val di Fanes in direzione col Bechei, quando hanno deciso di abbreviare dal versante esposto a sud che guarda la val d'Antruiles. Dopo essersi levati gli sci per affrontare il traverso in maggiore sicurezza, si sono affacciati sull'anfiteatro naturale. La valanga a blocchi si è staccata non appena hanno iniziato a camminare e ha trascinato il primo sciatore con sé in un canalino e poi per altri 350 metri tra salti di roccia. Il compagno, solo sfiorato dalla slavina, ha lanciato l'allarme al 118 poco dopo mezzogiorno. Sul posto l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, con unità cinofila da valanga e tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio, ha effettuato la ricognizione e individuato alcuni oggetti dello sciatore, che indossava l'Arva. Mentre il tecnico si stava calando con con il verricello ha visto un braccio affiorare. Inutile l'intervento del medico che ha solamente potuto constatare il decesso. Sul posto anche l'elicottero dell'Air Service che ha trasportato in quota le squadre del Soccorso alpino di Cortina e altre unità cinofile. Una volta estratta dalla neve, la salma è stata ricomposta e trasportata a valle. Il Soccorso alpino rimarca l'elevato rischio di questi giorni legato al rialzamento termico che sta provocando la caduta di valanghe in tutti i versanti e invita alla massima prudenza.VALANGA SUL COL BECHEI
Cortina d'Ampezzo (BL), 20-03-10
Il Soccorso alpino bellunese, con l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, sta intervenendo sul Col Bechei per una valanga staccatasi poco fa. Dalla testimonianza di chi ha lanciato l'allarme pare ci siano due persone coinvolte.CULTURA DELLA NEVE: UN POMERIGGIO IN ALPAGO CON IL SOCCORSO ALPINO
Tambre (BL), 15.03-10
Sabato prossimo, 20 marzo, si svolgerà in Alpago la giornata 'Arva, neve e cultura', una giornata per promuovere la sicurezza sulla neve tra gli appassionati della montagna in inverno. "La cronaca delle ultime settimane ha riportato alla luce la questione della sicurezza per chi affronta lo sci alpinismo ed in genere le escursioni in ambiente alpino - premette Fulvio Bona del Soccorso alpino dell'Alpago - Dopo le tragedie causate prevalentemente da comportamenti inadeguati e scarsa conoscenza del pericolo, da più parti si sono levate voci di protesta. Da un lato c'è chi pensa di ridurre il numero degli incidenti promulgando regolamenti e divieti, dall'altro chi ritiene più utile promuovere la cultura dell'andare in montagna, ovvero garantire maggiore informazione e formazione, quindi prevenzione". Qualunque regolamento per essere efficace deve essere prima di tutto fatto rispettare. Inoltre la minaccia di una sanzione pecuniaria, o peggio dell'arresto, cerca di colpire quanti si rendano responsabili di comportamenti scellerati, ma si tratta di persone che affrontano i rischi in maniera spesso inconsapevole. "Questi soggetti non credono di mettere a repentaglio la propria incolumità o quella degli altri. Come può quindi una multa essere un deterrente più efficace della perdita della propria vita? Quanti poi, consci del pesante risvolto penale, non scapperebbero senza neppure dare l'allarme (svariati casi già registrati anche quest'anno nella sola area dolomitica)? Un'altra questione, ignorata sia dai media sia, spesso, dagli stessi che vorrebbero norme e leggi più severe, riguarda la cosiddetta 'valanga colposa' può essere sanzionata con pene che oscillano tra i 5 ed i 12 anni. Non è poco.Il vero problema, come detto, è la mancanza di cultura. La scarsa consapevolezza dei pericoli legati alla frequentazione della montagna. La poca, per non dire nulla, conoscenza dei mezzi per affrontare le conseguenze degli incidenti", prosegue Bona. In questo allarmante stato di cose il Soccorso alpino dell'Alpago, in collaborazione con la Delegazione Dolomiti Bellunesi e le Guide alpine dell'Alpago, organizza "Arva, neve e... cultura", una giornata sulla neve dedicata alla conoscenza di materiali e tecniche, all'apprendimento del corretto utilizzo dell'Arva, l'apparecchio che consente il rapido ritrovamento di una persona sepolta da una valanga, alla lettura del bollettino niveo-meteorologico. L'iniziativa prevede una parte dimostrativa (a cura delle Guide alpine dell'Alpago e dei tecnici del Soccorso alpino) e una pratica, durante la quale i partecipanti potranno mettersi alla prova nella ricerca di un sepolto, utilizzando per l'occasione anche il campo Arva. Questa iniziativa, totalmente gratuita, non è rivolta ai frequentatori abituali, ma alle persone comuni che affrontano l'ambiente invernale in modo episodico, per diletto, passione, avventura. "Perché, diversamente da quanto molti possano pensare, il rischio valanga riguarda tutte le persone che affrontano i pendii coperti dalla neve. Imparare a riconoscere il rischio ed i mezzi per affrontarlo è il primo passo per vivere serenamente l'ambiente che ci circonda, rispettare se stessi e, viene proprio da rimarcarlo, anche i soccorritori. Siamo certi che gli Organi di informazione coadiuveranno questa iniziativa, che tra l'altro, si inserisce in quelle più generali del progetto "Sicuri in montagna", promossa a livello nazionale dal Soccorso alpino", conclude Fulvio Bona. "Arva, neve e... cultura" si svolgerà nel pomeriggio di sabato 20 marzo dalle ore 14,00 a Col Indes di Tambre. Ci si può iscrivere inviando una mail a cnsas.alpago@libero.it entro le ore 24 di giovedì 18 marzo.VALANGA IN VAL DI SUOLA, UN TRAVOLTO
Forni di Sopra (UD), 14-03-10
Uno scialpinista che si trovava poco distante dal rifugio Pacherini, in val di Suola, è stato travolto da una valanga attorno alle 13. È intervenuto l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore dopo che il compagno, non coinvolto dalla slavina, ha lanciato l'allarme al 118. Lo sciatore é stato individuato, grazie all'Arva che indossava, dal tecnico del Soccorso alpino dell'equipaggio. Difficile il disseppellimento, poichè, dalle prime informazioni, il travolto si trovava sotto oltre un metro di neve. Il personale sanitario ha subito effettuato le manovre di rianimazione. In gravi condizioni è quindi stato trasportato all'ospedale di Treviso. Un'altra valanga è caduta in locaitá Carbonin e pare abbia coinvolto più persone. Le operazioni sono condotte dall'elisoccorso e dal Soccorso alpino di Bolzano.VALANGA SUL PORDOI, UN FERITO LIEVE
Livinallongo del Col di Lana (BL), 13-03-10
Si sporge sopra un salto di roccia per guardare e sotto i suoi piedi si stacca una valanga che lo trascina per un centinaio di metri. È successo oggi nel primo pomeriggio ad uno snowboarder di Parma, P.B., 37 anni, che con un amico stava scendendo in fuoripista da forcella Pordoi. Sganciata la tavola, l'uomo si è avvicinato alle rocce per vedere in basso e la valanga lo ha trascinato con sé. Lo sciatore è precipitato per una quindicina di metri dal salto di roccia, con la caduta fortunatamente attutita dalla neve, per poi scivolare per un altro centinaio di metri portato dalla slavina. L'amico, rimasto a monte, ha lanciato l'allarme al 118 attorno alle 14.20. Sul posto è stato inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Sbarcati in hovering medico, infermiere e tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio, i soccorritori hanno subito individuato l'infortunato rimasto in superficie, prestandogli le prime cure. Dopo essere stato imbarellato, il ferito è stato imbarcato utilizzando un verricello di alcuni metri e trasportato all'ospedale di Agordo, con una sospetta frattura alla caviglia.Soccorso Alpino e Speleologico Veneto: comunicati stampa ufficiali
dell'attività di cui alla Legge n. 74/01, Legge n. 289/02 e L.R. n. 33/07.
Servizio a cura di Michela Canova.
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