BASILICA CATTEDRALE - visita dell'interno ------------------>segue

Ora entriamo nella Basilica e portiamoci nella navata centrale per
avere una visione dell'insieme; quello che ci appare è un interno
solenne a tre navate: maestoso e suggestivo,
formato dalla successione di tredici colonne abbinate a pilastri che
si prolungano in fasce, anch'esse in pietra che si congiungono ad arco
nella volta; vasto, ciò che favorisce le grandi adunate di fedeli
nei momenti di grande solennità ed armonioso nelle linee e
negli spazi.
La Cattedrale è dedicata alla Madonna Assunta e a San Martino vescovo.
La
pala dell'altar maggiore è di Pietro Muttoni (sec.XVII),
raffigura San Martino con ai lati San Lucano e San Francesco,
ai loro piedi inginocchiato il committente, il canonico Fancesco Fulcis
che nel 1672 fece erigere l'altare e che, non solo "non ha saputo
rinunciare all'onore di essere effigiato", ma spicca con la sua
pelliccia d'ermellino bianco, più sotto, di fronte ad esso un
angioletto che regge il pastorale e un un bastoncino; sopra, l'incoronazione
della Vergine verso la quale sono atteggiati i volti dei due santi Lucano
e Francesco.
Il pittore dimostra un certo realismo nel raffigurare il committente
e una notevole vigoria plastica nelle immagini dei santi, il pennello
si fa più sciolto nella nbsp;parte alta della tela "ove
nel cielo solcato di nubi fumiganti appare l'estatica incoronazione
della Vergine." (G. De Bortoli)
Le quattro colonne di marmo dell'altare sono di un sol pezzo.(F.Tamis)
Ornano il coro sei tele che non hanno un gran valore artistico.
Gli stalli del coro, in legno intagliato, rifatti dopo il terremoto
del 1873, sono di un artigiano locale.
A sinistra del presbiterio si trova l'altare della sacra Spina
del 1585, chiamato così perché nel tabernacolo è racchiusa la santa
reliquia (della corona di spine di Gesù), portata da Costantinopoli,
dopo la caduta della città in mano ai Turchi nel 1453. Il reliquiario
d'argento che la contiene è opera del tardo quattrocento ed è del
tipo detto a lanterna, è un'opera pregevole d'oreficeria sacra.
L'altare costruito dal "tajapiera" Mattei con marmi e
pietra locali (Zoldo)si segnala per l'equilibrato gusto compositivo.
A destra all'inizio della navata c'è la cappella con l'altare del
SS. Sacramento, parzialmente chiusa da due balaustre in pietra rosso
cupo. L'altare venne eretto nel 1622 su interessamento del Bartolomeo
Miari, è in pietra bianca di San Mamante ed è adornato da un artistico
tabernacolo (denominato a "tempietto") dovizioso di marmi e bronzi.
Nella nicchia adiacente c'è il busto del pontefice bellunese GregorioXVI
(1765 -1846).
Ora volgendosi verso l'entrata si ha davanti la visione di tutta la navata destra della Cattedrale, con i quattro altari di stile barocco e, in alto, i finestroni quadrangolari con vetro a stagno e lo stemma delle famiglie bellunesi che li donarono.
Il primo, in marmo di Carrara, è quello della Pietà con la pala di
Palma il Giovane (1640 -1628) che raffigura la Deposizione dalla
Croce, una delle opere di maggior valore artistico presente nella
Basilica. Il dipinto "appare vibrante nell'uso magistrale della luce,
qui non immemore della lezione tintorettesca".
Le due statue lignee affiancanti l'altare sono dello scultore ottocentesco
Valentino Panciera Besarel.
L'altare
successivo è quello di S. Lorenzo, eretto nel 1747. La pala
con il Martirio di S. Lorenzo è di Jacopo da Bassano (1517
- 1592) ed è del 1572. Questo è il più drammatico quadro religioso della
Cattedrale, d'indiscusso valore artistico "Ciò che maggiormente
colpisce l'osservatore è l'elemento emozionale, magistralmente reso
dai gesti serrati attorno al martire.". Sul timpano dell'altare
vennero collocati tre angeli lignei commissionati allo scultore Valentino
Panciera Besarel.
- E' ora la volta dell'altare dei santi Fabiano e Sebastiano,
costruito a spese del comune affinché la città fosse liberata dal flagello
della peste. La pala è di Cesare Vecellio (1585), rappresenta
i due santi rivolti fiduciosi verso la sovrastante Vergine in gloria.
L'ultimo altare di questa navata è dedicato a San Bernardino da Siena,
ha al centro una pala dello Schiamone, originariamente nella chiesa
di S.Pietro, rappresentante San Bernardino da Siena tra S.Girolamo
e S.Giovanni Battista
Le foto della pagina sono state effettuate dallo Studio
De Santis e tratte dal libro di Flavio Vizzuti "La cattedrale di
Belluno"
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la visita all'interno della cattedrale -->